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4^ tappa 2021: "Mio fratello è figlio unico" (Rino Gaetano)


Quarta tappa dell’iniziativa “Il Concorso del Mese” del “GRUPPO FOTOAMATORI CROTONE” in collaborazione con “IL CROTONESE”

Il Gruppo Fotoamatori Crotone è giunto al quarto appuntamento del 2021 del Contest Fotografico dedicato a Rino Gaetano.
Il tema fotografico ispiratore di questo mese è una delle sue canzoni più celebri: “Mio fratello è figlio unico”.
La canzone, tratta dall’omonimo album risalente al 1975 è un vero e proprio inno ad essere sé stessi ed è dedicata a Mario, un uomo che non si limita a seguire mode ma pensa con la sua testa.
Una canzone gridata, emozionante, che ci riporta al periodo storico degli anni Settanta ma che può definirsi sempre attuale.
Il testo duro e sofferto della canzone parte da un titolo che è già un ossimoro e si sviluppa con una lista di luoghi comuni tipici degli anni Settanta: infatti lo stereotipo di persona “normale” era quella dell’uomo che lavorava per raggiungere i premi aziendali, che seguiva determinate mode, vissute come regole del vivere sociale.
Mario invece è solo, è “figlio unico”, perché è lontano dalle mode, lontano dai luoghi comuni, perché riflette prima di parlare “per sentito dire”, perché non fa “come fan tutti” ma ragiona con la propria testa, concedendosi il lusso di essere sé stesso.
Rappresentare fotograficamente un tema del genere è una sfida non facile poichè si tratta di “parlare con le immagini” per raccontare un mondo di individui anonimi e sfruttati, che non sono integrati in una società che li controlla e li gratifica, che non credono nei dogmi della religione, della psichiatria e dell’economia.

Il link per ascoltare la canzone Mio fratello è figlio unico

Il testo

Mio fratello è figlio unico
Perché non ha mai trovato il coraggio d’operarsi al fegato
E non ha mai pagato per fare l’amore
E non ha mai vinto un premio aziendale
E non ha mai viaggiato in seconda classe
Sul rapido Taranto-Ancona
E non ha mai criticato un film
Senza prima, prima vederlo

Mio fratello è figlio unico
Perché è convinto che Chinaglia
Non può passare al Frosinone
Perché è convinto che nell’Amaro Benedettino
Non sta il segreto della felicità
Perché è convinto che anche chi non legge Freud
Può vivere cent’anni
Perché è convinto che esistono ancora
Gli sfruttati malpagati e frustrati

Mio fratello è figlio unico
Sfruttato, represso, calpestato, odiato
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Deriso, frustrato, picchiato, derubato
E ti amo Mario

Mio fratello è figlio unico
Dimagrito, declassato, sottomesso, disgregato
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Frustato, frustrato, derubato, sottomesso
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Deriso, declassato, frustrato, dimagrito
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Malpagato, derubato, deriso, disgregato
E ti amo Mario

La Mission
Ogni fotografo partecipante è libero di interpretare come meglio crede il testo della canzone ed esprimere tutta la sua creatività presentando foto a colori o in b/n ed elaborate come meglio crede.
Come sempre l’unico limite alla sfida fotografica è la fantasia.
L’unico vincolo è che la fotografia sia in qualche modo riconducibile al testo o allo spirito della canzone.
Un’apposita giuria popolare nonché una giuria qualificata, stileranno una classifica da cui verrà scelta l’immagine destinata alla pubblicazione.

Un anno quindi Insieme a Rino, ad ogni mese il compito di far rivivere una sua canzone con l’immagine più significativa pubblicata con la collaborazione de “IL CROTONESE”.
4^ tappa 2021: "Mio fratello è figlio unico" (Rino Gaetano)
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Michela Stigliano (prima classificata e premi giuria) Raffaele Lumare says: Questa canzone ci riporta indietro nel tempo. Lista di luoghi comuni tipici dell’uomo medio degli anni Settanta: lo stereotipo di persona “normale” era quella dell’uomo che seguiva determinate mode, vissute come regole del vivere sociale. Mario è lontano dalle mode, indipendente e ragiona per se, non tenendo conto del pensiero altrui. E’ solo e non riesce ad inserirsi nella società e nelle sue regole che tutti assorbono come automi. Non si può non pensare che ‘’Mario’’ rappresenti l’anticonformismo che fu il modus vivendi di Rino stesso. La foto riprende e centra questo sentimento di contrapposizione alle tendenze con la ‘’sorella’’ che legge un buon libro e lo preferisce alla ‘’cultura’’ di oggigiorno da smartphone. Mimmo Perpiglia says: Qualcuno non si adegua. Un fuori schema costruito ma efficace nel denunciare una diversità dei nostri tempi. Complimenti all'autore. Felice Troilo says: Un frame originale ,ben composto, non didascalico, reinterpretazione comunque coerente ai versi della canzone, in un elegante e ben realizzato b/n evidenzia un processo di maturazione del linguaggio fotografico giunto a un ottimo livello di comunicazione. Complimenti all’autrice. Vincenzo Gerbasi says: Per esprimere il suo pensiero, l’autrice utilizza una delle più classiche tra le figure retoriche: l’ossimoro, ossia l’accostamento di due elementi di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Ottima la composizione della Staged Photography, ossia della foto costruita ma non per questo meno veritiera nel raccontare un aspetto della realtà e la scelta di un nitido e ben calibrato b/n che ci accompagna con decisione a prendere atto di una situazione “così com’è”. Lo sfondo nero esalta con fermezza le azioni delle tre figure, abolendo ogni possibile distrazione e contribuendo allo stesso tempo a separarle mentre la linea chiara alle loro spalle li unisce come è giusto che siano uniti tutti i fratelli. La riflessione spontanea che ne consegue porta alla conclusione che ci troviamo di fronte ad una storia senza tempo: c’è sempre stato qualcuno, infatti, che ha scelto di restare fuori dal coro, di leggere per poter pensare meglio con la propria testa, di non omologarsi a ciò che gli veniva chiesto dalla società come il continuo guarda e fuggi, da uno schermo di telefonino (vedi scritta Speed-UP della maglietta) e la fotografia mostra che questo può assolutamente avvenire anche in giovane età. Non mi resta tuttavia che raddoppiare i complimenti all’autrice perché, la ciliegina sulla torta, viene fuori solo ad uno sguardo più attento ed indagatore. Nel visualizzare in fotografia quello che prima era solo un’idea, ha scelto di utilizzare un libro che tratta una storia senza tempo, L'idiota di Fedor Michajlov Dostoevskij, che non a caso, tratta di un buono che non ha speranze in una società sempre pronta ad approfittare dei suoi sentimenti leali e sinceri: un figlio unico, appunto.
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9 - Mia sorella è figlia unica perché ha sempre preferito un libro
Michela Stigliano (prima classificata e premi giuria)

Raffaele Lumare says:
Questa canzone ci riporta indietro nel tempo. Lista di luoghi comuni tipici dell’uomo medio degli anni Settanta: lo stereotipo di persona “normale” era quella dell’uomo che seguiva determinate mode, vissute come regole del vivere sociale. Mario è lontano dalle mode, indipendente e ragiona per se, non tenendo conto del pensiero altrui. E’ solo e non riesce ad inserirsi nella società e nelle sue regole che tutti assorbono come automi.
Non si può non pensare che ‘’Mario’’ rappresenti l’anticonformismo che fu il modus vivendi di Rino stesso.
La foto riprende e centra questo sentimento di contrapposizione alle tendenze con la ‘’sorella’’ che legge un buon libro e lo preferisce alla ‘’cultura’’ di oggigiorno da smartphone.

Mimmo Perpiglia says:
Qualcuno non si adegua. Un fuori schema costruito ma efficace nel denunciare una diversità dei nostri tempi.
Complimenti all'autore.

Felice Troilo says:
Un frame originale ,ben composto, non didascalico, reinterpretazione comunque coerente ai versi della canzone, in un elegante e ben realizzato b/n evidenzia un processo di maturazione del linguaggio fotografico giunto a un ottimo livello di comunicazione.
Complimenti all’autrice.

Vincenzo Gerbasi says:
Per esprimere il suo pensiero, l’autrice utilizza una delle più classiche tra le figure retoriche: l’ossimoro, ossia l’accostamento di due elementi di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Ottima la composizione della Staged Photography, ossia della foto costruita ma non per questo meno veritiera nel raccontare un aspetto della realtà e la scelta di un nitido e ben calibrato b/n che ci accompagna con decisione a prendere atto di una situazione “così com’è”. Lo sfondo nero esalta con fermezza le azioni delle tre figure, abolendo ogni possibile distrazione e contribuendo allo stesso tempo a separarle mentre la linea chiara alle loro spalle li unisce come è giusto che siano uniti tutti i fratelli.
La riflessione spontanea che ne consegue porta alla conclusione che ci troviamo di fronte ad una storia senza tempo: c’è sempre stato qualcuno, infatti, che ha scelto di restare fuori dal coro, di leggere per poter pensare meglio con la propria testa, di non omologarsi a ciò che gli veniva chiesto dalla società come il continuo guarda e fuggi, da uno schermo di telefonino (vedi scritta Speed-UP della maglietta) e la fotografia mostra che questo può assolutamente avvenire anche in giovane età.
Non mi resta tuttavia che raddoppiare i complimenti all’autrice perché, la ciliegina sulla torta, viene fuori solo ad uno sguardo più attento ed indagatore. Nel visualizzare in fotografia quello che prima era solo un’idea, ha scelto di utilizzare un libro che tratta una storia senza tempo, L'idiota di Fedor Michajlov Dostoevskij, che non a caso, tratta di un buono che non ha speranze in una società sempre pronta ad approfittare dei suoi sentimenti leali e sinceri: un figlio unico, appunto.

Sergio Cimmino (seconda classificata e premio giuria) Vincenzo Gerbasi says: Il punto focale di tutta l'immagine è l'occhio di un migrante che non essendo identificabile qui li rappresenta tutti e rende il volto universale. La mascherina ci lega ai giorni nostri come a ricordare che anche in un periodo dove ad essere messo in pericolo è la vita di tutti, c'è sempre chi trova il tempo di considerare un Nostro Fratello Come Figlio Unico destinato ad essere "sfruttato, represso, calpestato, odiato" come denunciava nella sua canzone il buon Rino. È tuttavia uno di noi, che ha scelto di vivere in una città, forse per lui invisibile ma che in qualche modo gli permette di sopravvivere e magari aiutare la sua famiglia che continua a vivere di stenti in un altro continente. È un occhio che appartiene ad uno sguardo deciso, di una persona consapevole di ciò che accade. Un occhio che non accusa ma dice la verità. Un occhio che chiede un'opportunità ma che non grida. È l'occhio di un Fratello Unico che chiede di essere amato, così come Rino amava Mario nella sua celebre canzone. Complimenti all'autore per aver sottolineato che anche durante una pandemia, questo è un tema sempre attuale e che ci invita ad essere puri di cuore se vogliamo essere in grado di sostenere quello sguardo.
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11 - Mio fratello è figlio unico perche sfruttato, represso, calpestato, odiato
Sergio Cimmino (seconda classificata e premio giuria)

Vincenzo Gerbasi says:
Il punto focale di tutta l'immagine è l'occhio di un migrante che non essendo identificabile qui li rappresenta tutti e rende il volto universale.
La mascherina ci lega ai giorni nostri come a ricordare che anche in un periodo dove ad essere messo in pericolo è la vita di tutti, c'è sempre chi trova il tempo di considerare un Nostro Fratello Come Figlio Unico destinato ad essere "sfruttato, represso, calpestato, odiato" come denunciava nella sua canzone il buon Rino.
È tuttavia uno di noi, che ha scelto di vivere in una città, forse per lui invisibile ma che in qualche modo gli permette di sopravvivere e magari aiutare la sua famiglia che continua a vivere di stenti in un altro continente.
È un occhio che appartiene ad uno sguardo deciso, di una persona consapevole di ciò che accade. Un occhio che non accusa ma dice la verità. Un occhio che chiede un'opportunità ma che non grida. È l'occhio di un Fratello Unico che chiede di essere amato, così come Rino amava Mario nella sua celebre canzone.
Complimenti all'autore per aver sottolineato che anche durante una pandemia, questo è un tema sempre attuale e che ci invita ad essere puri di cuore se vogliamo essere in grado di sostenere quello sguardo.
Andrea Prestinice (terza classificata) Vincenzo Gerbasi says: A volte "essere figlio unico" è chiaro fin dalla giovane età. La foto che l'autore ci mostra sottolinea in modo particolare come essere unici coincide spesso con l'essere soli. La figura in controluce rappresenta infatti la solitudine e con essa anche la tristezza pur essendo in un luogo, come quello di una spiaggia, dove dovrebbero regnare felicità e spensieratezza in un clima di condivisione. Complimenti all'autore per l'efficacia del messaggio.
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5 - Figlio unico
Andrea Prestinice (terza classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
A volte "essere figlio unico" è chiaro fin dalla giovane età. La foto che l'autore ci mostra sottolinea in modo particolare come essere unici coincide spesso con l'essere soli.
La figura in controluce rappresenta infatti la solitudine e con essa anche la tristezza pur essendo in un luogo, come quello di una spiaggia, dove dovrebbero regnare felicità e spensieratezza in un clima di condivisione. Complimenti all'autore per l'efficacia del messaggio.
Franco Milito (premio giuria) Cosimo Stillo says: La foto richiama l’attenzione su come il vivere quotidiano di chi è completamente emarginato, assume i toni di una condizione estremamente frustrante : “abitare” in una baracca sotto un ponte senza possibilità di avere accesso all’utilizzo dei servizi primari, significa risiedere in uno spazio aperto e nello stesso tempo trovarsi rinchiusi in una situazione di disprezzo e di indifferenza. La presenza della ringhiera attraverso la quale si osserva la scena, rafforza l’idea a cosa equivale essere “prigionieri” dell’isolamento, della paura dell’oggi e dell’incertezza del domani, ma sempre comunque sorretti da un forte e profondo attaccamento alla vita. Complimenti all’autore.
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16 - Mio fratello... declassato, disgregato
Franco Milito (premio giuria)

Cosimo Stillo says:
La foto richiama l’attenzione su come il vivere quotidiano di chi è completamente emarginato, assume i toni di una condizione estremamente frustrante : “abitare” in una baracca sotto un ponte senza possibilità di avere accesso all’utilizzo dei servizi primari, significa risiedere in uno spazio aperto e nello stesso tempo trovarsi rinchiusi in una situazione di disprezzo e di indifferenza.
La presenza della ringhiera attraverso la quale si osserva la scena, rafforza l’idea a cosa equivale essere “prigionieri” dell’isolamento, della paura dell’oggi e dell’incertezza del domani, ma sempre comunque sorretti da un forte e profondo attaccamento alla vita. Complimenti all’autore.
Gaetano Sestito (premio giuria) Giuberto De Caria says: Quando credere nell'importanza della cultura ci rende figli unici.
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18 - Mio fratello è figlio unico perché è quello che ci crede sempre
Gaetano Sestito (premio giuria)

Giuberto De Caria says:
Quando credere nell'importanza della cultura ci rende figli unici.
Vaccaro Gaetano
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1 - Calpestato
Vaccaro Gaetano
Sergio Cimmino
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2 - Chi non legge Freud può vivere cent'anni
Sergio Cimmino
Bomparola Francesca
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3 - Deriso perché unico
Bomparola Francesca
Salvatore Sendente
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4 - E ti amo Mario
Salvatore Sendente
Cosimo Stillo
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06 - Fuori dal coro e lontano dagli schemi
Cosimo Stillo
Mimmo Perpiglia
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7 - Gli altri 1
Mimmo Perpiglia
Mimmo Perpiglia
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8 - Gli altri 2
Mimmo Perpiglia
Rubino Claudia
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10 - Mio fratello è figlio unico frustrato sottomesso derubato
Rubino Claudia
Rubino Claudia
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12 - Mio fratello è figlio unico... deriso
Rubino Claudia
Giuberto De Caria
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13 - Mio fratello è figlio unico
Giuberto De Caria
Vincenzo Gerbasi
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14 - Mio fratello è il Figlio Unico
Vincenzo Gerbasi
Sergio Cimino
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15 - Mio Fratello non si fa influenzare
Sergio Cimino
Franco Milito
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17 - Mio fratello....in pausa viaggio della speranza
Franco Milito
Vincenzo Gerbasi
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19 - No fratello, no
Vincenzo Gerbasi
Felice Troilo
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20 - Non ha mai pagato per fare l'amore
Felice Troilo
Gaetano Sestito
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21 - Perché non ha mia viaggiato in seconda classe
Gaetano Sestito
Cosimo Stillo
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22 - Resto convinto delle mie idee
Cosimo Stillo
Andrea Prestinice
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23 - Senza prima,prima vederlo
Andrea Prestinice
Giuberto De Caria
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24 - Sfruttati malpagati e frustrati
Giuberto De Caria
Vaccaro Gaetano
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25 - Sfruttato
Vaccaro Gaetano
Raffaele Lumare
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26 - ST01
Raffaele Lumare
Raffaele Lumare
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27 - ST02
Raffaele Lumare
Sergio Cimino Vincenzo Gerbasi says: Una fotografia simbolica: essere diversi dagli altri può anche voler dire essere migliori, magari più belli, di certo unici. Complimenti all'autore per aver abbinato un'idea semplice ad un contest non altrettanto facile.
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28 - Unico perché diverso
Sergio Cimino

Vincenzo Gerbasi says:
Una fotografia simbolica: essere diversi dagli altri può anche voler dire essere migliori, magari più belli, di certo unici.
Complimenti all'autore per aver abbinato un'idea semplice ad un contest non altrettanto facile.
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