Il tempo di un caffè #Fabio Stigliano #mar 2024
date » 07-04-2024 15:45
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Una storia raccontata con 10 immagini in bianco e nero. Un bel bianco e nero che lascia trasparire chiaramente la passione e la perizia tecnica del suo autore: Fabio Stigliano. L’amico Fabio ha dimostrato ancora una volta la validità e la veridicità dell’adagio «La bellezza è negli occhi di chi guarda», attribuito al genio di Johann Wolfgang Goethe.
Quando il neofita dell’obiettivo guarda un’immagine interessante è portato a ritenere che l’interesse che prova sia dovuto esclusivamente al soggetto oppure al contesto in cui il soggetto è immerso. Sogna, quindi, mete esotiche per diventare un bravo fotografo. Fabio Stigliano ci insegna che il bello e l’interessante sono intorno a noi, bisogna soltanto avere la sensibilità per saperlo vedere e la bravura tecnica per renderlo visibile anche agli altri. E Stigliano ha fatto proprio questo. La sua attenzione si è posata su un oggetto molto comune, un oggetto che prima di questa opera e di questa interpretazione era considerato banale: la moka per preparare il caffè, quella che usava ancora la polvere, magari macinata in casa, prima dell’avvento delle futuristiche cialde e capsule da utilizzare con macchine espresso parimenti futuristiche.
Fino a non molto tempo addietro, ed in molte case la tradizione continua, la preparazione del caffè con la moka era un vero e proprio rito che si consumava ogni mattina appena alzati, in quel breve periodo di transizione in cui i sensi sono ancora appannati dal sonno. Si trattava di un’attività che invitava alla calma, ai tempi rilassati, un’attività che ci concedeva un momento di raccoglimento e di intimità con noi stessi. Un modo per affrontare con calma la giornata nascente grazie ad una ritualità che dava sicurezza.
Stigliano ci presenta tutti i passaggi partendo dalle moka ben ordinate nell’apposito mobile da cucina, al riempimento della caldaia, al caricamento della polvere. A queste operazioni segue la delicata fase dell’avvitamento che doveva essere effettuata con forza e con attenzione per evitare spiacevoli effetti avversi, fino al borbottio con relativo sbuffo di vapore ed all’espandersi dell’effluvio che valeva tutta la fatica. Finalmente la degustazione dell’ambita e desiderata bevanda energizzante rappresentata con un controluce intrigante quanto raffinato a cui seguono le fasi del lavaggio e della riposizione nello sgocciolatoio.
Un percorso breve nel tempo ma lungo nell’animo, con una lunga storia alle spalle e con uno spessore culturale carico di significati che nei tempi attuali, schiavi come siamo della velocità, tendono a perdersi.
«In un’epoca in cui ogni cosa è “fast”, siamo come rapiti dal vortice del fare ed ogni cosa ci sfugge di mano. Quello del caffè è un atto che supera la semplice assunzione di una bevanda, è un rituale che ci proietta in una dimensione parallela nella quale poter ritrovare l'intimità con noi stessi o magari entrare in relazione con gli altri in un momento di convivialità. Queste immagini vorrebbero semplicemente rappresentare un invito a riappropriarci del nostro tempo, a riscoprire ciò che ci circonda e a fermarci almeno per il tempo di un caffè»








