Il corpo femminile. Dalla fotografia erotica dell'Ottocento ai nuovi canoni estetici del Novecento. Archivi ALINARI (Crotone 27 aprile 2019)
27 aprile 2019 ore 17.00 - Sala Margherita (Centro Storico) - Crotone
All'interno del programma eventi “XXV Ora! Obiettivo Donna”, promosso dal Comune di Crotone - Assessorato alla Cultura e dall’Associazione Culturale Luna Rosa, il Gruppo Fotoamatori Crotone è stato ben lieto di partecipare al seminario “Il corpo femminile. Dalla fotografia erotica dell’Ottocento ai nuovi canoni estetici del Novecento. Esempi fotografici dagli Archivi Alinari” curato da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia di Firenze.
Sono intervenuti:
Rita Scartoni (Nudo e corpo femminile in fotografia dalle origini alla Belle époque), Muriel Prandato (Le avanguardie e il ‘900), Agnese Purgatorio (Testimonianza diretta di un’artista coData).
Dettagli del seminario
La nudità e l’apprezzamento estetico del corpo, sia esso femminile che maschile, è un segno distintivo della cultura classica, di cui la Calabria, come parte dell’antica Magna Grecia conserva mirabili testimonianze scultoree.
La fotografia di nudo ha sempre affascinato e suscitato interesse negli artisti tanto da diventare un tema molto presente nelle produzioni fotografiche da fine Ottocento fino ai giorni nostri. Nel XIX secolo il nuovo mezzo permette la riscoperta, percettiva e contenutistica, della rappresentazione del nudo che, prima della fotografia, era prerogativa della riproduzione pittorica.
La fotografia ottocentesca dialoga con soggetti pittorici e artistici: la scelta della “location”, la composizione e i fondali, si rifanno alle opere artistiche, in molti casi associata altresì alla ricerca di quell’esotismo, fatto conoscere dalle immagini dei fotografi viaggiatori nell’epoca del colonialismo.
Tra i tanti il pittore Francesco Paolo Michetti usa la fotografia in stretta corrispondenza la mise en scène delle proprie opere pittoriche.
L’ispirazione di molti fotografi, cimentati in una produzione di erotismo ammiccante o più esplicito, arriva dalle immagini prodotte nei bordelli di Parigi, spedite poi nel Regno Unito a clienti “segreti”. La sperimentazione balza all'occhio ed è legata anche alla costruzione del contesto e dell’ambientazione (anche con l’uso di animali impagliati con la tecnica della tassidermia).
I volti esprimono quell'aria di “divertissement”, le donne sorridono e ammiccano in diverse posizioni e, in alcuni casi, diventano precorritrici del più attuale e dibattuto “bondage” che verrà poi reinterpretato, in tempi più moderni, anche dalla fotografia sensuale di Helmut Newton.
Il primo novecento è contrassegnato dal cambiamento dei canoni estetici del corpo femminile, la fotografia erotica in stile pittorialista lascia il posto a quella più gaudente e dannunziana, mentre raffinate sperimentazioni d’ispirazione futurista vengono praticate da fotografe donne come le triestine Marion e Wanda Wulz.
Le location si spostano anche in esterni e la fotografia di nudo, che assorbe via via ispirazioni simboliste, metafisiche o grafiche nella tecnica del fotomontaggio (ad es. Vannucci Zauli) o della solarizzazione (Vincenzo Balocchi) diventa meno “segreta”; a metà degli anni ’50 nasce infatti la rivista Playboy.
L’influenza dell’arte e delle immagini realizzati da fotografi del passato è tutt’oggi presente nell’opera fotografica di molti professionisti affermati anche nel mondo della moda, che continuano ad interpretare le lezioni di grandi maestri come Newton e Araki o ancora di Paolo Roversi e Patrick Demarchelier.
Attraverso la fotografia digitale e le tecniche di post-produzione il dialogo tra corpo e contesto, in ambientazioni famose e riconoscibili del nostro patrimonio culturale, viene spostato verso una nuova creatività mirata alla reinvenzione di inedite opere d’arte, che sembrano superare i comuni riferimenti spazio-temporali.
