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Giugno 2020 - Made in Italy

Il tema fotografico è libero a tutte le interpretazioni. Questa libertà può tuttavia costituire un pericolo in cui è facile incappare: essere banali.

Il tema è oggi più che mai, di massima attualità poiché è indicato da molti come l’unica via di uscita dalla crisi in atto, con la quale è possibile opporsi in modo concreto alla globalizzazione.
Quindi il motto è “Scegli italiano”. E fin qui tutto fila liscio, ma che cosa vuol dire esattamente “Made in Italy?”

Vediamo come lo definisce il Vocabolario Treccani:
“made ‹mèid› part. pass., ingl. [propr. «fatto», dal verbo (to) make «fare»]. – Espressione molto frequente nel commercio internazionale, in frasi come m. in Italy, m. in France, m. in Japan, ecc., o anche Swiss made, ecc., che servono a indicare la nazione in cui un oggetto è stato prodotto, sostantivato, il m. in USA, il m. in Italy, ecc., i prodotti tipici (spec. nella moda, ma anche con riferimento a usanze e costumi) degli Stati Uniti, dell’Italia, ecc.”

Proviamo a capire meglio leggendo la legge.
“Il Codice Doganale Comunitario 450/2008, aggiornato al 23 aprile 2008, prevede che: «Le merci alla cui produzione hanno contribuito due o più Paesi o territori sono considerate originarie del Paese o territorio in cui hanno subìto l’ultima trasformazione sostanziale» (art. 36)”.

Ora sì che siamo nella massima confusione! Il vocabolario ha una visione ristretta? La legge è sbagliata o solo obsoleta? No comment.

Stabilito che non è possibile, a termini di legge o di vocabolario, capire il senso di queste tre paroline magiche, con una sola definizione, cerchiamo ora di arrivarci da soli, che è meglio.

Il Made in Italy è l’Italian style, che non può fare a meno di tutto il know how possibile e immaginabile di una solida tradizione e cultura alle spalle, quella cosa che tutti cercano di imitare ma è solo l’originale che vale davvero.
Il Made in Italy è quando un prodotto è espressione di una creatività unica e quindi non imitabile di arti, mestieri, lavorazioni artigianali, sapienza industriale, che riguardano in maniera inequivocabile proprio l’Italia.
Il Made in Italy è quella cosa che cerchi quando sei all’estero e mentre stai per acquistare un qualsiasi oggetto, sei riconosciuto come italiano per come lo chiedi, per le richieste che fai, la cura dei particolari che pretendi, per la qualità che cerchi, per lo stile a cui stai attento, per il valore di unicità che deve avere un oggetto.
Il Made in Italy è quello che leggi, la musica che ascolti, l'arte che apprezzi, come ti comporti e come ti distingui in quanto italiano.
Il Made in Italy è come mangi, come bevi, come ti siedi, come ti godi la vita.
Il Made in Italy è quello che scegli.
Il Made in Italy è come pensi.
Il Made in Italy sei tu.
(Sempre ammesso che sei italiano...)

vg
Espresso italiano - Claudia Rubino  (prima classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
L'Espresso italiano è uno stereotipo che contraddistingue l'italianità: non c'è niente da fare.  Molto efficace la scelta dell'autore di sfocare il volto della persona e rendere protagonista la "macchinetta del caffè" con un primissimo piano, esaltando ulteriormente l'aspetto denotativo. 
La forza di quest'immagine tuttavia si riversa tutta sull'aspetto connotativo ossia in ciò che l'icona della moka rappresenta: lo spirito di una tradizione tutta italiana riconosciuta in tutto il mondo.
Nella cromia generale si possono notare ma solo in seconda battuta, anche colori della bandiera italiana. 
Chiedo scusa se chiudo bruscamente il mio commento ma è arrivato il momento sacro di una pausa caffè!
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Espresso italiano
Claudia Rubino (prima classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
L'Espresso italiano è uno stereotipo che contraddistingue l'italianità: non c'è niente da fare.  Molto efficace la scelta dell'autore di sfocare il volto della persona e rendere protagonista la "macchinetta del caffè" con un primissimo piano, esaltando ulteriormente l'aspetto denotativo.
La forza di quest'immagine tuttavia si riversa tutta sull'aspetto connotativo ossia in ciò che l'icona della moka rappresenta: lo spirito di una tradizione tutta italiana riconosciuta in tutto il mondo.
Nella cromia generale si possono notare ma solo in seconda battuta, anche colori della bandiera italiana.
Chiedo scusa se chiudo bruscamente il mio commento ma è arrivato il momento sacro di una pausa caffè!
Fiat Millecento - Fabrizio Rosa (seconda classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
Il B/N realizzato con molta cura, non solo restituisce una sensazione di estrema gradevolezza ma diventa anche ideale per distogliere l'attenzione alla fisicità del soggetto, vero fiore all'occhiello del Made in Italy, che ha dominato il mercato dell'industria automobilistica dagli anni 40 in poi e portarci al "sogno italiano" di molte famiglie di quel tempo.
Così come accade spesso che i cani assomiglino ai padroni, capita altrettanto spesso che anche le persone si identifichino in uno status symbol del genere. Ed è qui che l'occhio del fotografo accosta la trama del cappottino di una donna, rappresentata di spalle quasi a sottolineare che la vera protagonista della foto non è lei ma l'auto, e la griglia anteriore di presa d'aria dell'auto stessa.
Un gioco ottico simpatico mentre il mito, per qualche istante, riprende vita nella foto quasi ad avere un'ulteriore possibilità.
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Fiat Millecento
Fabrizio Rosa (seconda classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
Il B/N realizzato con molta cura, non solo restituisce una sensazione di estrema gradevolezza ma diventa anche ideale per distogliere l'attenzione alla fisicità del soggetto, vero fiore all'occhiello del Made in Italy, che ha dominato il mercato dell'industria automobilistica dagli anni 40 in poi e portarci al "sogno italiano" di molte famiglie di quel tempo.
Così come accade spesso che i cani assomiglino ai padroni, capita altrettanto spesso che anche le persone si identifichino in uno status symbol del genere. Ed è qui che l'occhio del fotografo accosta la trama del cappottino di una donna, rappresentata di spalle quasi a sottolineare che la vera protagonista della foto non è lei ma l'auto, e la griglia anteriore di presa d'aria dell'auto stessa.
Un gioco ottico simpatico mentre il mito, per qualche istante, riprende vita nella foto quasi ad avere un'ulteriore possibilità.
Arte presepiale - Raffaele Lumare (seconda classificata e premi giuria)

Mimmo Perpiglia says:
Senza fronzoli e senza nessun artificio, questa foto ci proietta direttamente al tema del concorso.
Da sempre l' artigianato è divenuto un simbolo  di riconoscimento per l'Italia, mentre il presepe lo si fa risalire a S. Francesco d'Assisi.
L'immagine si lascia leggere nella sua semplicità e la sua essenzialità esalta, attraverso l'artigiano e la sua opera, il Made in Italy.
Complimenti all'autore.

Cosimo Stillo says:
Una composizione  che rappresenta un simbolo dell’Italia e di come sono fatti gli italiani, nella bottega dell’artigiano, dove prendono vita i vari personaggi di tempi lontani e recenti, si presenta la preparazione del  presepe con la dovuta riverenza religiosa, lasciando comunque spazio alla leggerezza e al sorriso.  
Complimenti al fotografo per aver realizzato questa interessante visione d’insieme, in cui la scelta del bianco e nero esalta il lato comunicativo tra l’osservatore e la scena.
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Arte presepiale
Raffaele Lumare (seconda classificata e premi giuria)

Mimmo Perpiglia says:
Senza fronzoli e senza nessun artificio, questa foto ci proietta direttamente al tema del concorso.
Da sempre l' artigianato è divenuto un simbolo di riconoscimento per l'Italia, mentre il presepe lo si fa risalire a S. Francesco d'Assisi.
L'immagine si lascia leggere nella sua semplicità e la sua essenzialità esalta, attraverso l'artigiano e la sua opera, il Made in Italy.
Complimenti all'autore.

Cosimo Stillo says:
Una composizione che rappresenta un simbolo dell’Italia e di come sono fatti gli italiani, nella bottega dell’artigiano, dove prendono vita i vari personaggi di tempi lontani e recenti, si presenta la preparazione del presepe con la dovuta riverenza religiosa, lasciando comunque spazio alla leggerezza e al sorriso.
Complimenti al fotografo per aver realizzato questa interessante visione d’insieme, in cui la scelta del bianco e nero esalta il lato comunicativo tra l’osservatore e la scena.
Oltre l'etichetta	 - Andrea Prestinice (seconda classificata e premi giuria)

Vincenzo Gerbasi says:
Ciò che è mostrato nell'immagine e rafforzato dal titolo, riporta allo stereotipo dell'italian style riconosciuto in tutto il mondo. Tra tutti gli stereotipi Made in Italy infatti, quello della moda italiana è il più potente in assoluto.
Ottima la composizione che mette al centro e ben illuminato il disegno tricolore e azzeccata la scelta del titolo anche per il fatto che coadiuvato dall'immagine, scaglia una frecciatina neanche troppo nascosta al mercato del falso Made in Italy.

Felice Troilo says:
Oltre e dietro l’etichetta c’è un popolo costituito da artigiani di elevatissima sartoria che insieme all’unicità dei nostri stilisti ci fa i primi rappresentanti della moda nel mondo nonché proprietari di quel Italian Style tanto apprezzato,rincorso ed invidiato. L’autore con eleganza,originalità e senza cadere nella facile trappola della banalità ci racconta con pochi ma efficaci segni di qualcosa che ci distingue e ci fa riconoscere sull’intero pianeta. 
I miei complimenti
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Oltre l'etichetta
Andrea Prestinice (seconda classificata e premi giuria)

Vincenzo Gerbasi says:
Ciò che è mostrato nell'immagine e rafforzato dal titolo, riporta allo stereotipo dell'italian style riconosciuto in tutto il mondo. Tra tutti gli stereotipi Made in Italy infatti, quello della moda italiana è il più potente in assoluto.
Ottima la composizione che mette al centro e ben illuminato il disegno tricolore e azzeccata la scelta del titolo anche per il fatto che coadiuvato dall'immagine, scaglia una frecciatina neanche troppo nascosta al mercato del falso Made in Italy.

Felice Troilo says:
Oltre e dietro l’etichetta c’è un popolo costituito da artigiani di elevatissima sartoria che insieme all’unicità dei nostri stilisti ci fa i primi rappresentanti della moda nel mondo nonché proprietari di quel Italian Style tanto apprezzato,rincorso ed invidiato. L’autore con eleganza,originalità e senza cadere nella facile trappola della banalità ci racconta con pochi ma efficaci segni di qualcosa che ci distingue e ci fa riconoscere sull’intero pianeta.
I miei complimenti
Tocco Italiano - Gaetano Sestito (seconda classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
Il messaggio che l'autore vuole trasmettere con questa immagine parla chiaro: se non la capisci subito è perché non conosci l'Italia. La 'nduja infatti, negli ultimi anni, è stata promossa dai mass media da prodotto  regionale a elemento caratteristico italiano.
Diventare ingrediente per i tortellini emiliani dei F.lli Rana ad es. ha battezzato definitivamente il prodotto che è diventato nazionale anche se a dire il vero, sta rapidamente salendo la classifica dei prodotti tipici italiani più conosciuti in tutto il mondo. Complimenti all'autore per la delicata composizione che "mette al centro" il protagonista che, nonostante le dimensioni contenute, non ha bisogno di spiegare a nessuno quanto sia potente per natura. Dire W la Calabria è dire W il Made in Italy.
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Tocco Italiano
Gaetano Sestito (seconda classificata)

Vincenzo Gerbasi says:
Il messaggio che l'autore vuole trasmettere con questa immagine parla chiaro: se non la capisci subito è perché non conosci l'Italia. La 'nduja infatti, negli ultimi anni, è stata promossa dai mass media da prodotto regionale a elemento caratteristico italiano.
Diventare ingrediente per i tortellini emiliani dei F.lli Rana ad es. ha battezzato definitivamente il prodotto che è diventato nazionale anche se a dire il vero, sta rapidamente salendo la classifica dei prodotti tipici italiani più conosciuti in tutto il mondo. Complimenti all'autore per la delicata composizione che "mette al centro" il protagonista che, nonostante le dimensioni contenute, non ha bisogno di spiegare a nessuno quanto sia potente per natura. Dire W la Calabria è dire W il Made in Italy.
Tradizione tricolore - Claudia Rubino (seconda classificata)
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Tradizione tricolore
Claudia Rubino (seconda classificata)
 Icone - Vincenzo Gerbasi (terza classificata)

Gaetano Sestito says:
Nella composizione, nell'esposizione degli elementi c'è un chiaro affronto, una schietta risposta a chi purtroppo crede e afferma che "con la cultura non si mangia"!
Sebbene sia stato anche detto e scritto "Non di solo pane vive l'uomo", basta guardarsi intorno per ritrovare icone ben rappresentative del nostro "Made in Italy" 
che hanno basi solide e ben conosciute in tutto il mondo lontano da quella rappresentazione classica e moderna di beni materiali industriali o artigianali.
Se il "Made in Italy" è anche questo allora l'autore ci crede e lo vuole dire con forza, in modo spudorato, per tutto lo spazio che lo circonda, 
consentendoci un viaggio nel tempo e nelle nostre tradizioni tra colori e sapori.
Un piatto non ben consumato, un pane spezzato a tanto altro che ne rimane intorno, rappresentano la già sazietà del corpo ma anche la fame interminabile di cultura che è del nostro "Made in Ialy".
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Icone
Vincenzo Gerbasi (terza classificata)

Gaetano Sestito says:
Nella composizione, nell'esposizione degli elementi c'è un chiaro affronto, una schietta risposta a chi purtroppo crede e afferma che "con la cultura non si mangia"!
Sebbene sia stato anche detto e scritto "Non di solo pane vive l'uomo", basta guardarsi intorno per ritrovare icone ben rappresentative del nostro "Made in Italy"
che hanno basi solide e ben conosciute in tutto il mondo lontano da quella rappresentazione classica e moderna di beni materiali industriali o artigianali.
Se il "Made in Italy" è anche questo allora l'autore ci crede e lo vuole dire con forza, in modo spudorato, per tutto lo spazio che lo circonda,
consentendoci un viaggio nel tempo e nelle nostre tradizioni tra colori e sapori.
Un piatto non ben consumato, un pane spezzato a tanto altro che ne rimane intorno, rappresentano la già sazietà del corpo ma anche la fame interminabile di cultura che è del nostro "Made in Ialy".
L'arte di saper creare - Daniela Miano (terza classificata e premio giuria)

Raffaele Lumare says:
Il tema è rispettato. Che la scena si svolga in Italia non lascia dubbi. L’anziana signora (probabilmente una nonna) ha un’espressione disinvolta e sicura di chi ripete questo gesto da decenni. La cura che mette nello stendere le linee di pasta fresca appena tagliata e ancora umida opportunamente distanziate ad evitare che si incollino tra loro. Che il luogo sia in Italia lo si deduce anche dalla stampa sul canovaccio che parla italiano. Una produzione casalinga di pasta fresca che ci riporta indietro negli anni quando le nostre mamme (o nonne) dedicavano tempo, specie la domenica, a elaborare queste genuinità. Tempo che in questa fase di quarantena ha sfortunatamente persino incrementato (e per alcuni fatto riscoprire) l’arte culinaria. In conclusione il made in Italy è rispettato, la composizione è gradevole, la ripresa del soggetto congela un momento che ben descrive l’atto nel suo espletarsi e reso più realistico dal lieve effetto mosso della mano.
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L'arte di saper creare
Daniela Miano (terza classificata e premio giuria)

Raffaele Lumare says:
Il tema è rispettato. Che la scena si svolga in Italia non lascia dubbi. L’anziana signora (probabilmente una nonna) ha un’espressione disinvolta e sicura di chi ripete questo gesto da decenni. La cura che mette nello stendere le linee di pasta fresca appena tagliata e ancora umida opportunamente distanziate ad evitare che si incollino tra loro. Che il luogo sia in Italia lo si deduce anche dalla stampa sul canovaccio che parla italiano. Una produzione casalinga di pasta fresca che ci riporta indietro negli anni quando le nostre mamme (o nonne) dedicavano tempo, specie la domenica, a elaborare queste genuinità. Tempo che in questa fase di quarantena ha sfortunatamente persino incrementato (e per alcuni fatto riscoprire) l’arte culinaria. In conclusione il made in Italy è rispettato, la composizione è gradevole, la ripresa del soggetto congela un momento che ben descrive l’atto nel suo espletarsi e reso più realistico dal lieve effetto mosso della mano.
Passione dal 1973	 - Agata Mirabelli (terza classificata)
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Passione dal 1973
Agata Mirabelli (terza classificata)
All'ombra - Raffaele Lumare
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All'ombra
Raffaele Lumare
Art made in Kroton - Francesco De Santis
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Art made in Kroton
Francesco De Santis
Bidet - Felice Troilo

Vincenzo Gerbasi says:
Per questo sanitario, così particolare ma che richiama immediatamente il concetto di Made in Italy pur avendo origine in Francia, si può certamente affermare che il suo design è sempre più apprezzato all’estero.
L'autore sceglie di affrontare il tema sotto un profilo che strizza l'occhio al concettuale piuttosto che al formale. È impossibile infatti non fare riferimento a Marcel Duchamp il quale nel 1917 con un normale orinatoio, che chiamerà "Fontana", darà origine al ready-made (già fatto) e con esso all'arte concettuale del Novecento.
È chiaro il concetto? ☝️😉
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Bidet
Felice Troilo

Vincenzo Gerbasi says:
Per questo sanitario, così particolare ma che richiama immediatamente il concetto di Made in Italy pur avendo origine in Francia, si può certamente affermare che il suo design è sempre più apprezzato all’estero.
L'autore sceglie di affrontare il tema sotto un profilo che strizza l'occhio al concettuale piuttosto che al formale. È impossibile infatti non fare riferimento a Marcel Duchamp il quale nel 1917 con un normale orinatoio, che chiamerà "Fontana", darà origine al ready-made (già fatto) e con esso all'arte concettuale del Novecento.
È chiaro il concetto? ☝️😉
Eataly - Franco Milito
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Eataly
Franco Milito
Fiat 500 - Fabrizio Rosa
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Fiat 500
Fabrizio Rosa
 Guida sicura - Mimmo Perpiglia
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Guida sicura
Mimmo Perpiglia
Il caffé prima di tutto - Cosimo Stillo
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Il caffé prima di tutto
Cosimo Stillo
Il mangia spaghetti del nuovo millennio - Daniela Miano
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Il mangia spaghetti del nuovo millennio
Daniela Miano
 In vespa - Mimmo Perpiglia
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In vespa
Mimmo Perpiglia
Intanto io mi guardo - Gaetano Sestito
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Intanto io mi guardo
Gaetano Sestito
Italian food - Franco Milito
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Italian food
Franco Milito
L'Italia chiamò, sì - Vincenzo Gerbasi
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L'Italia chiamò, sì
Vincenzo Gerbasi
Made in nature - Natalia Bloise
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Made in nature
Natalia Bloise
Le polpette della nonna - Natalia Bloise
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Le polpette della nonna
Natalia Bloise
Tartufo di Pizzo - Agata Mirabelli

Gaetano Sestito says:
Straordinaria rappresentazione di un momento clou, in cui il gesto di un maestro gelataio costruisce un'opera ormai simbolica come il Tartufo di Pizzo.
Il titolo di certo ci aiuta a collocare queste mani e questo momento in uno contesto ben preciso, ovvero tra quelle delle eccellenze tradizionali del Made in Italy tanto conosciute nel mondo.
Il momento è solenne e pieno di attenzione: un regista che da il via alle macchine da ripresa per una scena di "passione black & white" ed un ciack cinematografico che si chiude tra il cioccolato fuso e le mani accorte dell'artista.
La scena va a tutti i costi immortalata! L'autrice, come una regista, la cattura, la mette al centro e la sostiene in bianco e nero esaltando le due sfere, nera e bianca, che concludono e chiudono la cornice della scena. Il risultato sarà di certo agghiacciante!

Ottimo tempismo, complimenti!
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Tartufo di Pizzo
Agata Mirabelli

Gaetano Sestito says:
Straordinaria rappresentazione di un momento clou, in cui il gesto di un maestro gelataio costruisce un'opera ormai simbolica come il Tartufo di Pizzo.
Il titolo di certo ci aiuta a collocare queste mani e questo momento in uno contesto ben preciso, ovvero tra quelle delle eccellenze tradizionali del Made in Italy tanto conosciute nel mondo.
Il momento è solenne e pieno di attenzione: un regista che da il via alle macchine da ripresa per una scena di "passione black & white" ed un ciack cinematografico che si chiude tra il cioccolato fuso e le mani accorte dell'artista.
La scena va a tutti i costi immortalata! L'autrice, come una regista, la cattura, la mette al centro e la sostiene in bianco e nero esaltando le due sfere, nera e bianca, che concludono e chiudono la cornice della scena. Il risultato sarà di certo agghiacciante!

Ottimo tempismo, complimenti!
Ti ricordo che la preferisco al dente - Cosimo Stillo
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Ti ricordo che la preferisco al dente
Cosimo Stillo
Tricolore - Dino Ferro

Vincenzo Gerbasi says:
La sensazione che restituisce questa fotografia è quella di vedere una scena degli anni sessanta, quando per la maggior parte degli italiani era particolarmente importante dare un tocco di stile al proprio abbigliamento, anche se si era semplicemente in spiaggia.
L'ambientazione tuttavia spiazza l'osservatore perché ad un atteggiamento, un abbigliamento, una posa tipici di chi appunto si trova a prendere il sole al mare, si contrappone in maniera provocatoria, direi quasi surreale, un ambiente domestico.
A "far sognare di essere altrove" è l'aura di italianità, tratto dominante della foto, impersonificata da "la donna", che non mostra l'identità del suo volto in quanto non è la vera protagonista. La bandiera, in questo contesto, ha la doppia funzione di telo mare e di tappeto volante, necessaria a far volare la fantasia.
Idea molto simpatica che strizza l'occhio al grande De Chirico che nel realizzare le sue opere, spezzava il filo logico che teneva uniti tra loro gli oggetti di un ambiente lasciando allo spettatore il compito di trovare un nuovo filo conduttore che avesse un senso logico.
Complimenti a Dino per il coraggio che ha mostrato nell'aver affrontato il tema dato con una non facile poetica concettuale.
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Tricolore
Dino Ferro

Vincenzo Gerbasi says:
La sensazione che restituisce questa fotografia è quella di vedere una scena degli anni sessanta, quando per la maggior parte degli italiani era particolarmente importante dare un tocco di stile al proprio abbigliamento, anche se si era semplicemente in spiaggia.
L'ambientazione tuttavia spiazza l'osservatore perché ad un atteggiamento, un abbigliamento, una posa tipici di chi appunto si trova a prendere il sole al mare, si contrappone in maniera provocatoria, direi quasi surreale, un ambiente domestico.
A "far sognare di essere altrove" è l'aura di italianità, tratto dominante della foto, impersonificata da "la donna", che non mostra l'identità del suo volto in quanto non è la vera protagonista. La bandiera, in questo contesto, ha la doppia funzione di telo mare e di tappeto volante, necessaria a far volare la fantasia.
Idea molto simpatica che strizza l'occhio al grande De Chirico che nel realizzare le sue opere, spezzava il filo logico che teneva uniti tra loro gli oggetti di un ambiente lasciando allo spettatore il compito di trovare un nuovo filo conduttore che avesse un senso logico.
Complimenti a Dino per il coraggio che ha mostrato nell'aver affrontato il tema dato con una non facile poetica concettuale.
Un assaggio di Italia - Andrea Prestinice
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Un assaggio di Italia
Andrea Prestinice
Una passeggiata nell'arte - Francesco De Santis
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Una passeggiata nell'arte
Francesco De Santis
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