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Contrasti di piazza
Francesca Bomparola (prima classificata)
Vincenzo Gerbasi says:
Una piccola piazza del centro storico impreziosita da un murales che le dà un tocco allegro e festoso. Un appuntamento, le parole volano e la situazione degenera fino ad arrivare a menar le mani. Ottima la scelta dell'inquadratura dall'alto che mette il lettore in condizione di seguire la scena drammatica da una posizione privilegiata, come fosse affacciato su un balcone.
Una lite è sempre una sconfitta e men che meno si addice ad un luogo creato per l'incontro ma aimé, capita anche questo in una piazza.
Vittoria meritata!
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Portami per mano
Daniela Miano (terza classificata)
Vincenzo Gerbasi says:
La piazza non solo come luogo di incontro ma anche come luogo di divertimento. Uno svago per tutte le età: bambini e adulti che giocano e passeggiano ma anche anziani che proprio nei pressi di una piazza ritrovano gli amici o forse la attraversano solo per sentirsi meno soli. Scatto a carattere prevalentemente denotativo che cattura un momento ludico che si incrocia con altre vite di passaggio. Una delle tante facce dell'Agorà.
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Cutro in piazza
Franco Milito (premio giuria)
Domenico Perpiglia says:
Essa sviluppa, secondo i canoni classici, la tematica del concorso in un elegante, sintetico e molto ben bilanciato B&N.
L'utilizzo della tecnica, della scelta della luce e della composizione, sono i piú basilari accorgimenti di un fotografo e l'autore li ha utilizzati con vera maestria per dare alla piazza di Cutro l'attenzione che merita.
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Il Comizio
Sergio Cimino (premio giuria)
Vincenzo Gerbasi says:
Il comizio è un archetipo della comunicazione, utilizzato fin dall'antichità che vede le persone riunite nell'Agorà (denotazione) per ascoltare il programma politico e le motivazioni dei candidati alla guida della città (connotazione). Nella foto una piazza piena e l'attenzione dei media, rappresentata dal fotografo perfettamente incorniciato dal balconcino ad arco, era il massimo che un candidato che appare qui così infervorito e con tanto di "fidato collaboratore" alle sue spalle, potesse desiderare in un appuntamento del genere. Considerati i nuovi mezzi di comunicazione, una foto del genere è già preziosa in quanto farà presto parte dell'archeologia della comunicazione.
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La piazza al tempo del contagio
Andrea Prestinice (due premi giuria)
Raffaele Lumare says:
Si capisce che si esprime una correlazione con i tempi che stiamo vivendo (la permanenza forzata nelle nostre case). È il titolo che aiuta molto e introduce chiaramente il concetto che l'autore vuole esprimere senza il quale sarebbe stato difficile contestualizzare una immagine come questa all'interno di un concorso che ha per tema un luogo aperto come la piazza.
Franco Milito says:
Complimenti per l'originalità e l'attualità del messaggio, unite alla qualità compositiva della foto.
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Agorà del mattino
Vincenzo Gerbasi
Agata Mirabelli says:
Foto pulita. Difficile riuscire a fotografare uno schermo TV così perfetto. Vi è relazione tra il titolo e l'immagine prodotta, una caffettiera, oggetto quotidiano nelle nostre case, un programma televisivo del mattino in tema con la piazza. Foto riflessiva: alle prime notizie del Covid-19 abbiamo fatto sentire i soggetti ritratti in TV come degli appestati! Complimenti Vincenzo.
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Centro campo
Agata Mirabelli
Andrea Prestinice says:
Ho molto apprezzato la composizione, la lunga diagonale creata dallo zoccolo bianco del marciapiede che richiama quella di un campo da calcio, i colori del fregio sul bidone della spazzatura ripreso da quello delle righe del pantalone della tuta del ragazzo, e la scelta dell'attimo in cui scattare, con la palla a mezz'aria che da il senso del movimento in un clima di staticità. Bravissima Agata!
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Insieme in solitudine
Natalia Bloise
Vincenzo Gerbasi says:
Un telefonino, oggetto diventato praticamente indispensabile nella società odierna; il gesto del digitare; un ambiente vuoto e in penombra; pochi semplici elementi che portano dal silenzio della nostra vita reale ad una "piazza virtuale di incontro", una sorta di Agorà tecnologica tipica dei nostri tempi. È un nuovo mezzo di incontro, di una potenza impressionante, che porta ad abituarci ad essere sazi di rapporti esclusivamente virtuali e questo è un pericolo. D'altro canto è anche vero che vi possono essere situazioni dove costituisce un modo comodo e pratico per "mettersi in contatto" con i propri cari, con i propri amici o con il proprio amore. Per alcuni, non dimentichiamolo, è stato il mezzo tramite il quale hanno ricevuto l'avviso di licenziamento. Tante piazze (connotazione) in un piccolo oggetto (denotazione).
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La mia piazza ideale
Giovanna Calvo
Vincenzo Gerbasi says:
Un'opera con una minimale ma simbolica denotazione che le conferisce un forte carattere connotativo. Essa rappresenta la piazza che vive in un'idea. Fotografare un'idea per esprimere un desiderio nascosto. È questo il senso di un'immagine dove ci sembra addirittura di poter scorgere l'autrice seduta in panchina, in tutto relax, mentre legge un buon libro tra l'ombra degli alberi, il profumo delle aiuole fiorite e il canto degli uccellini che si divertono a fare il bagno nel piccolo specchio d'acqua.
La piazza dei sogni che con la fantasia prende vita, con tanto di monumento artistico che ci piacerebbe visitare dal vero. Un solo desiderio: essere lì, anch'io,c un buon libro in mano.
Complimenti Giovanna, grazie per il sogno.
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Piazza Municipio Manifestazione
Mimmo Perpiglia
Vincenzo Gerbasi says:
Ancora una volta la piazza raccoglie le voci, le proteste e le proposte portate avanti da una manifestazione di giovani. È una giovane ragazza nel suo improvvisato piedistallo, che fa da portavoce alla piazza e da fulcro all'immagine che ha come sfondo il municipio della città. È una manifestazione che diventa richiesta di ascolto, grido della piazza, espressione unanime di uno stesso pensiero. E quale può essere il luogo più indicato dove poter esternare tutto questo se non la piazza sottostante il palazzo comunale? Dove gridare, meglio se con un megafono, le proprie necessità se non sotto la finestra di chi detiene il potere temporale?
Dove, se non nell'Agorà?
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Qui non si vende più niente
Gaetano Sestito
Vincenzo Gerbasi says:
E' la piazza al tempo del coronavirus COVID-19. Fino ad una settima prima della foto, Piazza Mercato brulicava di gente che faceva la spesa mentre ora appare deserta sotto lo sguardo allucinato dei pochi esercenti che provano con tutte le loro forze a mostrare tranquillità, aspettando l'arrivo di un improbabile cliente. Vendite azzerate, prospettive spettrali: anche i manichini sembrano tristi e preoccupati. Ottimo il controluce che dà drammaticità ad una scena che (purtroppo) è davvero drammatica.
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Vertici
Felice Troilo
Claudia Rubino says:
Difficile commentare la foto di un maestro... Come di consueto Felice ci sorprende con una prospettiva inedita. Non siamo abituati a guardare una piazza volgendo lo sguardo verso il basso, abitualmente osserviamo lungo la direttrice dei nostri occhi. Felice, al contrario, sposta il punto di vista e "svela" al fruitore un dettaglio inconsueto che regala la magia di geometrie notturne. Catturando perfettamente l'attimo, riesce inoltre a cogliere un segno vitale, il passo umano, sul punto d'incrocio tra le linee prospettiche dell'immagine e le linee geometriche della pavimentazione, riconducendo lo sguardo verso l'alto e smuovendo l'immaginazione su ciò che non c'è ma potrebbe esserci.... La piazza come spazio e tempo da riempire, anche semplicemente con un veloce passaggio, cedendo il passo alla fantasia. Pulita, ben composta, originale.