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Bolla vitale
Felice Troilo (prima classificata)
Vincenzo Gerbasi says:
"Bolla vitale" è un titolo che racchiude in maniera ottimale il significato espresso da questa foto. In questo periodo in cui siamo di fatto tutti "ai domiciliari" ognuno di noi, sia che abiti da solo che in un nucleo familiare di più persone, si crea un suo micro-ambiente in cui cerca di contornarsi delle cose più care o comunque di più immediato interesse.
Nello specifico tutti gli oggetti presenti nella foto sembrano rispondere all'affermazione: <<Dimmi con quali oggetti ti circondi e ti dirò chi sei>>. Non è difficile tra tutti quei segni intuire che la passione principale del protagonista sia proprio la fotografia, ma c'è anche dell'altro.
Il telefonino a portata di mano e la pagina aperta sul motore di ricerca Google la dice lunga sulla necessità di mantenere i contatti con l'esterno. Un esterno che è presente grazie alla luce che filtra dalla tenda ma che è tenuto separato dalla bolla.
Un bianco e nero piacevole che aiuta concentrarsi sul tema ed una visione dall'alto che sembra fare il punto della situazione, arricchisce il contenuto dell'immagine.
Il "Punctum" di questa immagine tuttavia, non sembra proprio trovarsi tra quanto citato fin'ora. Mi è diventato visibile proprio quando ho finito di osservare tutto il resto. Mi riferisco al tempo bloccato. Un orologio ormai inutile è abbandonato sul comodino in attesa di essere ripreso quando sarà più utile e una foto-quadro che ancor di più rappresenta, con il gesto delle mani che si girano i pollici, "l'attesa".
E' la ciliegina sulla torta.
Complimenti a Felice per aver espresso al meglio l'idea del Contest ricevendo così il giusto riconoscimento"
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Cambiamenti repentini
Andrea Prestinice (terza classificata e premio giuria)
Vincenzo Gerbasi says:
"Cambiamenti repentini"è la fusione di tre scatti che rispecchiano alla perfezione la condizione di incubo che stiamo vivendo in questo periodo in cui tutte le nostre normali abitudini hanno subìto rapidi cambiamenti. Il coronavirus ci ha svegliati dalla narcosi della nostra vita comoda e tranquilla per regalarci uno stato di angoscia e di paura dell'ignoto.
Questa volta l'incubo ci coglie al risveglio, a occhi bene aperti, mentre siamo ancora nel nostro letto ossia negli stessi luoghi di sempre. Sono infatti proprio gli occhi aperti che ci svelano che quello che sembra un brutto sogno è invece realtà. Ed è con essa che dobbiamo fare i conti poiché, prima o poi, da quel letto dovremo scendere.
Un abilissimo gioco di metafore, titolo compreso: complimenti ad Andrea.
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Mom working
Natalia Bloise (premio giuria)
Vincenzo Gerbasi says:
Lo "smart working" è un'altra di quelle espressioni che è entrata di prepotenza nelle nostre case e senza di essa difficilmente un'espressione come Mom Working l'avremmo utilizzata se non ci fosse stata la pandemia del secolo. Sta di fatto che anche la mamma, che prima della chiusura totale di tutte le attività, lavorava fuori casa ha dovuto ritrovare un nuovo equilibrio. Così non solo deve ritagliarsi il suo spazio per lavoro online ma deve anche lasciare che il suo figlioletto possa a sua volta decidere che il proprio spazio-giochi, sia proprio tra i suoi piedi.
Ma una mamma è multitasking, per cui fa questo ed altro.
Particolarmente efficace "il punto di vista", che in questo caso coincide con una vera soglia e ci dà la sensazione di essere lì e spiare quello che succede dentro la stanza. Ma c'è l'avviso, che blocca l'ingresso agli altri componenti della famiglia ed anche a noi che osserviamo la scena.
Molto funzionale la composizione che taglia in due la scena e mentre da un lato ci impedisce di entrare fisicamente nella scena, dall'altra ci concede di lanciare uno sguardo silenzioso per non disturbare.
Complimenti a Natalia per l'idea che ha progettato e realizzato, utilizzando un efficace gioco compositivo.